partecipazione

La partecipazione: piccoli gesti testimoni di una grande cittadinaza planetaria

In questa pagina ho raccolto gli elementi essenziali che - tra marzo e maggio 2000 - hanno portato un gruppo di bambini e bambine (appartenenti alla 4a, 5b e 5c classi della scuola elementare Randi di Ravenna) ad elaborare e realizzare un progetto di attiva partecipazione - ed in parallelo - sviluppare alcuni temi cari all'educazione alla Mondialità.
Ma, prima di raccontare, vorrei definire di quale partecipazione mi riferisco: vedi PDF allegato.

Sono stato testimone di questo percorso - assumendo ogni volta diversi ruoli, ed ogni volta mi sono meravigliato di questi bambini e bambine, che divenivano gradualmente sempre più consapevoli di giocare un ruolo da veri cittadini all'interno del loro contesto di vita, in famiglia, nella scuola e nel tempo libero.
Strada facendo, in loro è anche maturata la consapevalezza del principio universale dell'interdipendenza. Un principio che insegna che siamo tutti correlati gli uni agli altri, che i piccoli gesti realizzati nel locale portano grandi cambiamenti a livello globale.

Sin dal mio primo incontro in aula, la classe 4a ha espresso a tinte forti tutta la propria empatia verso la storia e la figura di Iqbal Masih, introdotta loro attraverso la lettura e commento di una lettera-testamento. Da subito la classe ha desiderato conoscere in modo più approfondito il problema dello sfruttamento del lavoro minorile, ed ha espresso il desiderio di fare qualcosa per migliorare le condizioni di vita di quei bambini e bambine maltrattati ed umiliati nel lavoro.
Di li a breve, il focus è diventato l'insieme dei diritti dell'infanzia, operando in modo responsabile.
Si è poi accennato a trovare altri possibili aiuti, e sono emersi i nomi di due altri bambini che - in scuola - hanno il ruolo di rappresentanti presso la Consulta comunale dei bambini e delle bambine.

Altri incontri hanno seguito il primo, coinvolgendo direttamente solo un piccolo gruppo a rappresentanza delle tre classi.
In un'attività congiunta, i rappresentanti riportavano i risultati di ogni incontro alla propria classe, anche supportati da reports che - puntigliosamente - scrivevo e distribuivo loro il giorno dopo (10 marzo, 21 marzo, 23 marzo, 28 marzo, 9 maggio).
Dagli incontri ne è conseguita una diversa consapevolezza e la possibilità di giocare un ruolo attivo ed a favore dei diritti dell'infanzia. Questi bambini hanno poi deciso di darsi un nome (Gli Amici ed Amiche di Iqbal) e di elaborare molte idee "per non dimenticare Iqbal".
Soprattutto trovare un modo per coinvolgere gli altri - le famiglie, gli adulti e gli amici, la comunità in cui questi bambini e bambine vivevano.
Il gruppo ha trovato la via per coinvolgere la cittadinanza attraverso una raccolta firme, ed anche il modo per farsi sentire all'interno del Consiglio Comunale, ed infine a coinvolgere il primo cittadino: dapprima scrivendogli una lettera e poi invitando il Sindaco ad una festa che avrebbe sancito ogni 16 Aprile "la Giornata di Iqbal".

Da quel momento in poi si è attivata una macchina-sistema che ha portato frutti negli anni avvenire, contribuendo a realizzare le idee degli "Amici ed Amiche di Iqbal"- dando vita a progetti educativi da realizzare nel territorio ravennate.

Questo processo di partecipazione attiva dell'infanzia verrà analizzato nella sua efficacia in altra sezione del sito internet.

Se dovessi progettare "la scuola che vorrei" e che bene si integra nella nostra società, mi rifarei a quanto promosso da Marco Orsi (è uno slide show presentation in italiano - 340Kb), durante un seminario sulla Qualità dei sistemi educativi - Firenze - 28 al 29 Ottobre 2004.